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LA DIETA SALVA-DENTI PER PREVENIRE LA CARIE

Latte, formaggio e frutta secca aiutano a contrastare le carie mentre le bevande dolci, gli agrumi e anche i cereali possono favorirne l’insorgenza. La salute dei denti, insomma, oltre che da una buona igiene orale, dipende anche da cosa si mangia perché i cibi possono alterare i livelli di acidità e la quantità di zuccheri presenti nella saliva, cioè i due fattori causa principale dell’insorgere della carie,di cui soffre un italiano adulto su 2.

 

I numeri delle carie

 

Da un’indagine condotta dalla Società Italiana di Ortodonzia, emerge che – su un campione di 1269 persone che si sono sottoposte ad una visita ortodontica gratuita – quasi la metà (617) presenta la carie, con leggera prevalenza dei maschi sulle femmine (55%) e degli abitanti del Sud (51%) rispetto al Nord (40%). La correlazione con il livello di igiene orale dimostra come, peggiorando le condizioni della salute orale, aumenti la presenza di carie: sul totale dei soggetti esaminati, il 77% con cattiva igiene orale presentava carie mentre la percentuale scendeva al 34% nei soggetti con buona igiene. Ma perché si formano le carie? Un recente studio pubblicato sulla rivista “Annali di Stomatologia” ha confermato quanto già era noto, riscontrando come lo zucchero, contenuto in molti alimenti per esempio i carboidrati, al termine della digestione ritorni in bocca attraverso le ghiandole salivari e nutra costantemente le colonie di batteri naturalmente presenti nella bocca.

 

Alimenti cariogeni

 

Sono alimenti ad alto rischio di carie da consumare in associazione ai cibi anticariogeni protettivi. Evitarli come spuntini o a fine pasto ma non escluderli dalla dieta perché contengono nutrienti preziosi. Sono gli alimenti acidi, compresi agrumi e bevande dolci, e gli zuccheri semplici o contenuti in alimenti o nelle bevande (zucchero, miele, fruttosio, frutta candita, cereali, pane, dolci).

 

Alimenti anticariogeni

 

Sarebbe sano tornare a privilegiare cibi che hanno un’azione protettiva, elevata consistenza, che richiedono una vigorosa masticazione e che non producono fermentazione acida nel cavo orale. Infatti, alcuni tra i batteri che crescono sulla superficie dei denti si nutrono di zuccheri e producono acidi di scarto che attaccano i denti causando una perdita di minerali che, a sua volta, può determinare la lesione cariosa. I cibi anticariogeni contrastano la formazione della carie favorendo la crescita di batteri benefici. Ecco quali sono: frutta fresca non acida, frutta a guscio (mandorle, noci), verdure fibrose e crude, formaggi stagionati, latte, acqua e bevande alcaline e senza zuccheri, cibi di consistenza elevata da masticare, poco adesivi e alcalini.

 

Alimenti neutri

 

I cibi cariostatici, come carne, pesce, uova e quasi tutte le verdure (cotte e morbide), sono neutri; per questo, anche in assenza di un’adeguata igiene orale, aiutano a proteggere i denti. Sia gli alimenti anticariogeni che i cariostatici sono perfetti per uno spuntino o a fine pasto.

 

Alimenti rimineralizzanti

 

Il latte e i formaggi sono la migliore fonte di calcio biodisponibile e contengono fosfato, lipidi, caseina e i caseinofosfopeptidi. Queste molecole che derivano dalle proteine del latte promuovo la rimineralizzazione dello smalto, svolgono una funzione tampone neutralizzando l’acidità. Il latte e i suoi derivati, consumati insieme alla frutta secca come noci, mandorle e nocciole, garantiscono anche l’apporto di vitamine e di arginina, aminoacido benefico per la salute orale.

 

I cibi giusti per i bambini

 

L’igiene orale è importantissima sin dalla prima infanzia ed ancora di più lo è una corretta alimentazione che privilegi gli alimenti anticariogeni. “Quando il bambino mette in bocca un alimento, una caramella o un bocconcino di pane, i batteri si muovono in un ambiente favorevole alla produzione di acidi. Ogni volta che il bambino ingerisce un alimento, il Ph della bocca si abbassa verso un gradiente acido, per riequilibrarsi dopo 2/3 ore” spiega il dottor Piero Altieri, membro della Commissione internazionale della Società Italiana di Odontoiatria Infantile (Sioi) e professore a contratto di Pedodonzia presso l’Università di Padova e Pisa. In realtà, i nostri bambini assumono troppi zuccheri. “Ai genitori bisogna consigliare l’adozione di una dieta basica anziché acida, ovvero la riduzione degli alimenti che contengono zuccheri che poi si trasformano in acidi ed attaccano lo smalto dei denti”.

 

Le merende “pulisci-denti

 

È già difficile che i bambini si lavino i denti e lo facciano nel modo giusto, ma un aiuto può venire dalla scelta della merenda giusta soprattutto se i bambini portano l’apparecchio correttivo. “I denti dei bambini che montano apparecchi fissi d’acciaio, sono soggetti ad un maggiore rischio carie per l’aumentata difficoltà a pulirli per la presenza del dispositivo fisso” chiarisce il dottor Altieri. “Quindi, a maggior ragione, sono consigliati gli alimenti a basso rischio carie. Questo significa evitare le merendine confezionate e preferire un finocchio, una carota o una mela. Oltre a rendere la saliva meno acida, svolgono una funzione detergente sulla superficie dentale e sulla lingua”.

 

Imparare a mordere

 

I nostri bambini imparano troppo tardi a masticare cibi duri. Spesso nel tentativo disperato di fargli mangiare le odiate verdure, molte mamme continuano a passarle o frullarle fino ai 7-8 anni. Ma se è vero che così viene assicurato il fabbisogno di vitamine e minerali provenienti dalle verdure, è altrettanto vero che si ritarda lo sviluppo dell’apparato masticatorio. “La maggior parte degli ortaggi e frutti crudi sollecita beneficamente tutto l’apparato masticatorio perché vanno masticati più a lungo di una merendina. Sia l’osso mascellare che mandibolare si sviluppano più armonicamente se correttamente sollecitati da una masticazione prolungata ma attenzione a non pensare che anche i chewing-gum facciano bene” avverte Altieri.

 

Acqua dopo i pasti

 

Bere acqua dopo aver mangiato è un’ottima pratica di igiene orale. “L’acqua, senza apportare calorie, contribuisce a garantire al nostro organismo il raggiungimento della quota giornaliera ottimale di calcio. Bevendo quotidianamente 1,5l di acqua minerale ricca di calcio è possibile assumere oltre il 30% del fabbisogno giornaliero di questo elemento” spiega Umberto Solimene, Presidente del Centro di Ricerche Bioclimatologia Medica, Medicina Termale, Complementare e Scienze del Benessere dell’Università degli Studi di Milano. “Le acque minerali” prosegue “contengono, oltre al calcio, la giusta dose di fluoro e sono ideali per prevenire carie dentali, soprattutto nei bambini e nei ragazzi fino a 14 anni. Ma senza esagerare. Un’eccessiva quantità di fluoro potrebbe condurre a fluorosi, con un relativo accumulo nei denti e nello scheletro. Questo il motivo per cui si consiglia di bere acque con un contenuto di fluoro superiore a 1,5 mg/l solo per periodi brevi e non continuativamente”. Proprio calcio e fluoro sono in grado di favorire un sano sviluppo dei denti e di rinforzarne lo smalto, che contribuisce a rendere il colore che percepiamo dei nostri denti più o meno bianco. Lo smalto è infatti costituito per il 96% da composti di calcio, il cui fabbisogno quotidiano varia in base all’età ed alle condizioni fisiologiche da 0,5 a 1,5 grammi al giorno. La quantità ottimale di fluoro è invece di 0,7 mg/l ed è noto soprattutto per il ruolo svolto nella prevenzione della carie dentaria.

 

Lavare i denti

 

I denti vanno lavati circa 20 minuti dopo aver mangiato. L’ambiente della bocca diventa più o meno acido in funzione degli alimenti mangiati. Ciò indebolisce temporaneamente la superficie del dente. Nei 20 minuti dopo il pasto, la saliva ha tamponato l’acidità. Inoltre, dopo circa venti minuti, i batteri cariogeni iniziano ad agire in modo marcato contro il dente se restano dei depositi di cibo di cui loro stessi si nutrono. Ma è importante anche come si lavano i denti e con quali strumenti. Dalle statistiche della Sido, emerge che l’82% delle famiglie italiane acquista dentifricio 6 volte l’anno e il 67% compera spazzolini da denti 3 volte l’anno. Secondo gli esperti, urge coinvolgere il 18% dei nuclei familiari che non fanno uso di dentifricio e il 33% di coloro che non includono nel carrello della spesa lo spazzolino. Tra l’altro oggi si può disporre di prodotti terapeutici che, con il loro meccanismo di azione, sono in grado di neutralizzare gli acidi degli zuccheri, permettere un’aumentata resistenza agli attacchi acidi con conseguente riduzione nella formazione di nuove lesioni cariose e favorire la remineralizzazione dello smalto dei denti.

 

Quando si mangia fuori casa

 

In occasione degli spuntini fuori casa, quando non è possibile lavarsi i denti, è meglio mangiare alimenti che contrastano la formazione della carie scegliendoli preferibilmente tra quelli anticariogeni per sfruttare le proprietà meccaniche che favoriscono la produzione di saliva per la detersione, la capacità sia di tamponare l’acidità della bocca sia la crescita di quei batteri della placca che contrastano la formazione della carie.