Salta al contenuto principale

LINGUA A CARTA GEOGRAFICA

 

 

Aree rosse dai 'confini' più chiari, che ricordano i disegni di una mappa geografica, appaiono e scompaiono sulla lingua. Ad approfondire per la prima volta le caratteristiche della misteriosa lingua a carta geografica è lo studio di una giovane assegnista dell'Università Statale di Milano, in collaborazione con l’ospedale San Paolo, pubblicato sul 'New England Journal of Medicine'. Il lavoro ha approfondito le caratteristiche cliniche della glossite migrante benigna, evidenziando una sensibilità ai cibi acidi e piccanti.

A condurre lo studio è Elena Varoni, giovane assegnista di ricerca dell’Università Statale e Sem Decani, consulente medico all'unità di Odontostomatologia II dell'ospedale San Paolo di Milano. Il lavoro ha approfondito, tramite una minuziosa documentazione fotografica, le caratteristiche cliniche della glossite migrante benigna. Si tratta di una tra le più curiose e misteriose condizioni orali, comuni nella popolazione. Nonostante si sia osservata una maggior frequenza di questa manifestazione nei pazienti atopici e siano stati documentati caratteri di familiarità, le cause di questa condizione rimangono attualmente sconosciute.

La lingua a carta geografica si manifesta tipicamente con piccole lesioni che rappresentano aree di infiammazione locale con perdita delle papille filiformi linguali. Un'altra caratteristica tipica di queste lesioni è quella di guarire in un punto e presentarsi in una differente area della lingua, peculiarità per la quale viene definita anche glossite migrante benigna.

Date le caratteristiche cliniche di questa condizione e la sua natura benigna, la visita è sufficiente per fare diagnosi. Nella maggior parte dei casi non è associata a sintomatologia, anche se talvolta i pazienti affetti da lingua a carta geografica riferiscono bruciore o dolore, generalmente esacerbati da cibi acidi e piccanti, in corrispondenza delle lesioni. In questi casi, dicono i ricercatori, si sono dimostrate utili terapie locali a base di anestetici e antistaminici.

Lo studio si è focalizzato sulla descrizione di un caso emblematico di glossite migrante benigna, documentato per quasi 3 anni. Durante questo periodo, è stato possibile osservare e fotografare tutte le possibili varianti cliniche di questa condizione, evidenziando la capacità migratoria e l’aspetto a mappa geografica delle lesioni. Il paziente è stato seguito negli ambulatori del reparto di Medicina orale dell'Unità di odontostomatologia II dell'ospedale San Paolo.