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TUMORE CAVO ORALE, GUARDARSI IN BOCCA IL PRIMO PASSO PER LA PREVENZIONE

 

Guardarsi in bocca può salvarci la vita. Questo semplice gesto potrebbe farci capire se abbiamo un tumore del cavo orale, patologia che fa registrare in Italia circa 8.000 nuovi casi e 3.000 decessi ogni anno. Per sensibilizzare la popolazione sull'importanza di una diagnosi precoce, è in corso la campagna "Guardarsi in bocca - un gesto semplice per la salute" promossa dal Cenacolo odontostomatologico italiano in collaborazione con la Società italiana di patologia e medicina orale e l'Associazione italiana igienisti dentali.

La malattia - Il tumore al cavo orale si sviluppa nella bocca o cavità orale, cioè nel tratto iniziale del tubo digerente. "Anche se facilmente visibile e diagnosticabile - spiega Federica Demarosi, presidente del Cenacolo odontostomatologico milanese -  questo tumore è ancora oggi diagnosticato tardivamente con gravi conseguenze sia personali che sociali". Complessivamente i tumori orofaringei rappresentano il 5% dei tumori nell'uomo e l'1% nella donna. "Proprio nella donna, tuttavia, l'incidenza di questo tumore è lentamente ma progressivamente aumentata anche a causa del maggior consumo di tabacco verificatosi nell'ultimo ventennio", prosegue l'esperta. Attualmente in Italia si registrano circa 8.000 nuovi casi e circa 3.000 decessi all'anno. Il tasso di mortalità, a cinque anni dalla diagnosi, è del 56 per cento e questo perché il tumore     viene diagnosticato in fase avanzata, cioè quando non è più curabile.

Le cause - La maggior parte dei casi di cancro orale sono causati dall'uso di tabacco e alcool, ma nello sviluppo del tumore sembrano intervenire anche fattori dietetici, stili di vita non corretti e infezioni. Tra le cause che possono favorire l'insorgenza di un tumore del cavo orale ci sono la scarsa igiene orale, la masticazione di tabacco e l'errato posizionamento di protesi dentarie. Per quanto riguarda il tumore del labbro, possibili fattori favorenti sono l'esposizione al sole e l'uso della pipa.

 

La prevenzione - Come in tutte le malattie, la prevenzione primaria consiste nell'eliminazione dei fattori di rischio. "Si attua attraverso l'eliminazione del fumo, il miglioramento dell'alimentazione da un punto di vista qualitativo e quantitativo, il consumo moderato di alcol, la pratica di una costante igiene orale e un'adeguata protezione in caso di esposizione protratta alle radiazioni ultraviolette del sole o di lampade e lettini abbronzanti" spiega Demarosi. La prevenzione secondaria mira, invece, a diagnosticare e rimuovere le lesioni precancerose e i carcinomi nelle fasi più precoci.

 

L'auto-esame della bocca - Insieme all'odontoiatra e all'igienista, il paziente stesso può svolgere un ruolo determinante in questo tipo di prevenzione, eseguendo l'autoesame della bocca. "Il carcinoma orale si presenta nella maggior parte dei casi come una modificazione di colore della mucosa, quindi controllare innanzitutto il colore delle mucose. Normalmente sono rosee e morbide alla palpazione" spiega Demarosi. Le sedi maggiormente colpite sono la lingua e il pavimento della bocca sotto alla lingua, oltre alle zone di confine con la faringe. Fondamentale la regola dell'Organizzazione mondiale della sanità: "Qualsiasi lesione che non guarisca o migliori sensibilmente dopo 14 giorni dalla rimozione dei possibili agenti eziologici è da considerarsi potenzialmente maligna e quindi da sottoporre a biopsia ed esame istologico".